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Nuovi libri dell’ingegner Francesco Alessandrini
e della storica austriaca Roberta Rio

“La Fisica del Terzo Millennio
unisce lo spirito alla materia”

Un futuro inimmaginabile e sorprendente
negli studi su Ettore Majorana

di Rino Di Stefano

(RinoDiStefano.com, Pubblicato Mercoledì 28 Marzo 2018)

Il palco dei relatori al convegno di Udine del 19 gennaio 2018Il mondo della materia è strettamente correlato con il mondo dello spirito. Non solo: proprio quest’ultimo sarebbe il centro decisionale e organizzatore della vita nella materia. E’ partendo da queste basi rivoluzionarie per la fisica odierna, così legata al concetto del puro materialismo, che l’ingegnere italiano Francesco Alessandrini e la storica austriaca Roberta Rio hanno dato vita al convegno internazionale “Ettore Majorana: il mistero è risolto?”, Una possibile via d’uscita per la sfida climatica, svoltosi il 19 gennaio scorso presso il Centro Balducci Zugliano di Udine. A 80 anni dalla scomparsa del celebre scienziato, i due studiosi hanno voluto fornire una chiave scientifica alternativa alla nuova fisica e alla nuova matematica che Ettore Majorana ci avrebbe lasciato. Una tesi, questa, che è stata ampiamente illustrata nel libro “La macchina – Il ponte tra la scienza e l’Oltre” del 2017, del quale sono stati entrambi gli autori. A parte il fatto che il convegno ha avuto un buon successo di pubblico, è rilevante che per la prima volta in Italia si sia parlato in pubblico delle mirabolanti scoperte scientifiche che il grande scienziato siciliano avrebbe compiuto. Il condizionale è d’obbligo in quanto non abbiamo un gran numero di documenti su quanto Majorana ci avrebbe lasciato circa quelle tematiche; piuttosto, i due autori si rifanno alle dichiarazioni rilasciate da Rolando Pelizza, che afferma di essere discepolo del grande scienziato, circa una nuova fisica e una nuova matematica che alimentano, egli sostiene, “un salto epocale nella conoscenza umana”. Il discorso, pur nella sua complessità, è molto chiaro: “Io non sono a conoscenza diretta di questa teoria – ammette Alessandrini – ma, grazie alle lunghe chiacchierate avute con Rolando, sono riuscito a farmi un’idea di come essa veda il mondo. Non posso dunque raccontare con certezza la teoria di Ettore, anche se ho la speranza di non andarci troppo lontano. La responsabilità di quanto vi racconto è comunque tutta mia e spero che Ettore, ovunque ora si trovi nell’immensità di questo nostro universo, non ne abbia a male se gli attribuisco cose che non ha detto o pensato”.
Anche la dottoressa Rio ci tiene a sottolineare il perché della sua adesione alla tesi dell’amico Alessandrini. “Da parte mia, vi spiego perché come storica ho deciso di sostenere la veridicità di questa versione dei fatti. Dall’intervento di Francesco comprenderete le motivazioni da ingegnere. Il punto di partenza di questa mia analisi sono due domande:

  1. Qual è lo scopo della scienza storica? Risposta: la storia in quanto scienza dell’uomo si prefigge lo scopo di sostenere la vita.

  2. Ci sono elementi a sostegno della vita in questa vicenda? La risposta e sì.

La ricerca storica non è mai oggettiva. Essa è in realtà un’esperienza mediata e spesso soggettiva. Gli storici sono influenzabili dalla struttura socio-culturale-economica in cui agiscono e mossi da questo condizionamento ricercano, leggono e interpretano le fonti. Così come la fisica quantistica ci dimostra che l’osservatore influenza l’esperimento, è lo storico a condizionare l’esito della ricerca, riportando alla luce un passato piuttosto che un altro. Insomma, chi cerca trova. La ricostruzione storica parte da un impulso che ha nel presente la sua origine”.
In altre parole, i due autori riconoscono che fanno un atto di fede nei confronti della versione dei fatti proposta da Rolando Pelizza, rinunciando a quelle prove che razionalmente si dovrebbero sempre avere, prima di sposare qualunque tesi.

La Fisica del Terzo Millennio:
sulle orme di Ettore Majorana

La copertina del libro “La Fisica del Terzo Millennio: sulle orme di Ettore Majorana” di Francesco AlessandriniAppena dopo il convegno di Udine, Francesco Alessandrini ha pubblicato un nuovo libro: “La Fisica del Terzo Millennio: sulle orme di Ettore Majorana”. “In questo testo – scrive Alessandrini – cerco di presentare, in maniera divulgativa, quali sono i fondamenti teorici della fisica di Ettore Majorana. Non prendetemi troppo sul serio in questa mia affermazione. Io, in realtà, non so quasi nulla né della fisica né della matematica di Ettore. Cerco solo di rendere più chiari e organizzati, supposto che ci riesca, due scritti che Rolando Pelizza ha scritto assieme a Roberto Guzzo, pubblicati nel 1996 e nel 1998. Ci aggiungo qualche parziale informazione ricevuta da Rolando, sempre restio a parlare esplicitamente su argomenti che possono condurre alla comprensione nel dettaglio della teoria di Ettore, dallo stesso trasmessagli solo parzialmente tra gli anni 1958 e 1964. E poi condisco tutto con qualche mia considerazione…”.
Nel suo nuovo libro Alessandrini si basa anche sulla Teoria degli Esponenti che ci è stata lasciata da Ettore Majorana, prima della sua scomparsa nel 1938. In altre parole, su quelle cognizioni scientifiche espresse da quello che il professor Erasmo Recami, massimo biografo dello scienziato scomparso, definisce “il vero Majorana”. Al di là di ogni polemica, vediamo dunque di che cosa parla questo libro.
Pur essendo un ingegnere e non un fisico, Alessandrini in 224 pagine di testo cerca di spiegare quale sia stato l’universo di Ettore Majorana, illustrando argomenti come la creazione e il mondo psichico, lo spazio spirituale, il tempo, lo spazio cosmico, isolazionismo spaziale e gravità, l’origine della radioattività, il moto nei complessi fisici, il fotone, le forze attrattive dei corpi, materia, antimateria e non materia, le quattro fasi della macchina di Pelizza, la matematica di Ettore e tante altre cose ancora. Questo tipo di scienza, come si può ben comprendere, è estremamente complicata. Ad un certo punto l’autore, parlando di che cosa ci fosse prima del tempo, afferma che lo stesso Majorana disse che c’era qualcosa di “inconcepibile alla mente umana”. E spiega che Ettore presupponeva la presenza di un’Essenza Suprema, infinita, eterna e onnipotente. Talvolta la chiamava “l’Eterno”, ma anche “Dio”. Gli scienziati del passato tenevano in grande considerazione questa presenza, mentre in tempi recenti Dio è stato messo in un angolo. E, infatti, Majorana “asserisce che siamo vicini alla scomparsa dell’uomo a causa dell’impropria azione della razionale e scientifica nostra mente e della conseguente tecnologia”. Majorana divideva il Creato in Spazio Spirituale, Principio dell’Ordine Matematico, Principio del Tempo. Il tutto coordinato in un Principio dell’Ordine Primordiale Spirituale. E, infatti, Alessandrini ammette: “So bene che queste considerazioni, che sembrano così lontane dall’applicazione pratica, saranno bollate come pseudoscienza da molti fisici del nostro tempo; è una pulsione più che legittima per la mente razionale”. Ma, continuando nella sua esposizione, dichiara: “Insomma…più si va avanti, più si comprende che la nostra fisica va integralmente ripensata nei suoi aspetti fondanti”. Una dichiarazione, questa, che lo farebbe metaforicamente crocifiggere da certi docenti di fisica che io conosco… A questo proposito, arriva a dire che “Il concetto di Forza è soltanto spirituale, come pure spirituale è il concetto di Moto – o movimento – anche se poi si manifesta nella materialità fisica”. Ma non basta. L'ingegner Francesco AlessandriniCercando di spiegare ancora meglio questo concetto, Alessandrini scrive: “Naturalmente parlare di energia psichica è un modo di dire nostro per cercare di comprendere qualcosa che è molto distante dalla nostra conoscenza comune. Potremmo parlare, senza travisarne il senso, anche di mente o pensiero organizzativo. Questa energia psichica è di fatto riconducibile a tutto quel complesso spazio spirituale e alla sua organizzazione di cui abbiamo tentato di dire”. E, continuando a illustrare la Teoria degli Esponenti, l’autore afferma che “esiste un’innegabile continuità tra il modo spirituale e quello fisico che non può non appoggiarsi che su un preciso finalismo della Creazione”.
Forse, però, dove Alessandrini si scopre un po’ di più, ammettendo che certi confini non possono essere valicati senza subirne le conseguenze, è dove spiega la quarta fase della macchina di Pelizza, cioè il trasferimento dimensionale. Qui parla di “applicazioni davvero grandiose come, ad esempio, il teletrasporto”. E poi: “Ma anche molto altro che, per pudore mentale, non oso raccontare. Delle possibilità incredibilmente assurde ma… meravigliose!”. L’autore non lo dice, ma sembra piuttosto evidente che egli si riferisca a certe “rivelazioni” (prive però di qualunque documentazione probante) contenute nel primo libro “La macchina – Il ponte tra la scienza e l’Oltre” del 2017.
Verità, finzione o fantascienza? Di certo il libro di Francesco Alessandrini, non fosse altro che per curiosità, meriterebbe di essere letto pensando ad un futuro che non riusciremmo nemmeno a immaginare. La stessa riserva mentale vale per la nuova fisica che, nel suo insieme, sarebbe ancora tutta da scoprire.


“La Fisica del Terzo Millennio – Scienza e Spiritualità di nuovo unite”

La copertina del libro “La Fisica del Terzo Millennio – Scienza e Spiritualità di nuovo unite” di Roberta RioSecondo Jean-Emile Charon, fisico e filosofo francese, “Il compito più importante del XXI secolo sarà quello di sviluppare lo studio dello Spirito, quale proprietà essenziale della materia e dei suoi poteri”. Ed è su questa base, così simile alla filosofia espressa da Ettore Majorana negli scritti che ci ha lasciato, che Roberta Rio ha sviluppato il suo nuovo libro che si unisce, in simbiosi, a quello dell’amico Francesco Alessandrini. I due volumi, infatti, come spiega la stessa Rio, “…sono da considerarsi complementari, come maschile e femminile, come il puntino nero nell’area bianca del simbolo del Tao e quello bianco nell’area nera. I due principi – come i due libri – contengono ciascuno il seme del proprio opposto: il nero contiene l’origine del bianco e viceversa. Non si mescolano. Non diventano grigio. Semplicemente si generano a vicenda mostrandoci che non esiste separazione, che la dualità è solo apparenza. Tutto è uno, senza soluzione di continuità”.
Roberta Rio rispetta questo criterio per tutte le 68 pagine del suo nuovo lavoro. E parte quindi da una ricerca etimologica per comprendere, nel significato delle parole, l’origine stessa della Fisica del Terzo Millennio. “Riscoprire il significato originario delle parole – sottolinea – significa recuperare un approccio olistico alla conoscenza e all’esistenza”. Per far capire di che cosa sta parlando, la dottoressa Rio risale all’antica Grecia e spiega che fu proprio in quel contesto culturale che, per la prima volta, vennero separati l’elemento spirituale da quello della materia. A mettere in discussione il concetto di materia come forza dinamica e vivente, fu la Scuola Eleatica, che prendeva il nome da Elea, la citta di Velia dei Romani, oggi Ascea, comune in provincia di Salerno. “Si introdusse l’idea di un Principio Divino – scrive la storica austriaca – che venne inizialmente identificato con il Tutto, ma poi fu collocato al di sopra del mondo, come un Dio intelligente che tutto controlla e governa. Fu proprio questa idea, nei suoi successivi sviluppi, a portare alla separazione tra spirito e materia, tra corpo e anima. Da questo momento in poi la figura unitaria del fisico-filosofo scomparve: i filosofi si dedicarono allo spirito e i fisici alla materia. E’ la nascita della scienza moderna, alle cui fondamenta si colloca il pensiero filosofico di René Descartes”.
Roberta Rio illustra con molta chiarezza come questo concetto di scienza separata dalla spiritualità, improvvisamente subì un forte tracollo. A parte il fatto che già nel IV secolo a. C. Democrito, allievo di Leucippo di Mileto, aveva sviluppato un modello di Universo secondo il quale tutta la realtà è costituita da atomi, nel XIX secolo, 2300 anni dopo, l’ipotesi atomica venne infine dimostrata scientificamente. Ed ecco, spiega la dottoressa Rio, come i fisici Werner Heisenberg, Nobel per la Fisica nel 1932, e Niels Bohr, Nobel per la Fisica nel 1922, descrivono questo momento: “La violenta reazione ai recenti sviluppi della fisica moderna può essere compresa soltanto se ci si rende conto che questa volta hanno iniziato a cedere i fondamenti stessi della fisica; e che questo movimento ha prodotto la sensazione che sarebbe stata tagliata la base su cui poggiava la scienza”.
In pratica, la Fisica di Ettore Majorana ci riporterebbe al passato. “Un paradosso – scrive l’autrice – o forse meglio un viaggio a spirale grazie al quale il Futuro incontrerà il Passato, il Fisico tornerà a essere anche filosofo, la Ragione si riunirà all’Intuizione, la Materia all’Oltre, la Scienza allo Spirito, l’Essere Umano a Dio. La Fisica del Terzo Millennio è una fisica che ‘fa pace’ tra Scienza e Spiritualità, riuscendo a colmare quell’enorme iato che l’uomo moderno ha aperto tra i due principali modi di percepire la realtà”.
La storica Roberta RioA questo punto, dunque, Roberta Rio si addentra nell’essenza stessa della Fisica del Terzo Millennio parlando prima della storia di Ettore Majorana, poi dei concetti base della sua fisica: l’Essenza Suprema, l’Infinito Iperspazio, la Potenza Zero, l’Idea Creatrice, lo Spazio Spirituale, la Legge dell’Armonia, il Moto Psichico e delle due grandi forze dell’Universo: lo Spazio e il Tempo. “Lo Spazio – spiega la storica – può essere dunque visto come una forza centrifuga, diretta verso l’esterno, generatrice di dispersione e di ‘rarefazione’ (degenerazione) dell’ordine: si parla in questo caso di entropia. Dal punto di vista teorico, Ettore fa agire questa forza sul piano orizzontale. Il Tempo, invece, corrisponde a una forza centripeta, rivolta verso il centro concentrante, assorbente, ‘condensante’, ovvero generatrice di ordine o di sintropia. Ettore la fa agire sul piano verticale”.
Successivamente, la Rio mostra la similitudine di questi concetti con quelli espressi nei Veda indiani, definiti “veri e propri trattati scientifici” risalenti a 10mila anni fa; a Brahman, l’Essenza Suprema sanscrita; alla Cosmologia-Cosmogonia; al Chaos nell’antica tradizione greca; al “Cogito ergo sum”, che ci riporta nel nostro tempo, aprendoci una finestra verso il futuro con un testo attribuito a Numi, uno sciamano dell’Equador: “Perché la vita possa continuare, dovete insegnare ai vostri figli a sognare un sogno nuovo”.
Un libro interessante e curioso, per certi versi da interpretare, che varrebbe la pena di leggere per rifletterci sopra.  

“La Fisica del Terzo Millennio: sulle orme di Ettore Majorana” di Francesco Alessandrini, Ilmiolibro self publishing, 2018, 224 pagine, ISBN 9788892338814, €35,00.

“La Fisica del Terzo Millennio – Scienza e Spiritualità di nuovo unite” di Roberta Rio, Verlag Traugott Bautz GmbH, 2018, 68 pagine, ISBN 9783959483308, €12,00.

 

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