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Rolando Pelizza dichiara:
“La mia macchina
è in mano ai poteri forti”

(RinoDiStefano.com, Pubblicato Giovedì 19 Dicembre 2019)

Fase preparatoria dell'esperimento di PelizzaIl materiale distrutto dal raggio della macchina

Ci sono novità sul caso Majorana-Pelizza. Rolando Pelizza, infatti, mi ha chiesto di pubblicare una sua dichiarazione circa i motivi che gli impediscono di usare la sua ormai famosa macchina. Ecco il testo che mi ha inviato:

PDF IconVERSIONE PDF DELLA DICHIARAZIONE DI ROLANDO PELIZZA
[610 KB]

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Dopo aver letto queste parole, mi sembra utile fare una piccola riflessione. Dopo aver ribadito che il suo appello del 2014 è rimasto inascoltato, nel quarto paragrafo Pelizza parla dei “maggiori gruppi di potere” che, a suo dire, “hanno già avuto e vogliono continuare a pretendere di avere gli esclusivi benefici di questa macchina”. In altre parole, afferma che qualcuno ha già utilizzato in passato le potenzialità della sua tecnologia, continua a farlo nel presente e ha tutta l’intenzione di esserne l’unico beneficiario anche per il futuro. Pelizza, però, non spiega chi siano questi signori, e non fornisce alcun mezzo per poterli identificare. Sostiene soltanto che la macchina sarebbe nelle loro mani e costoro vogliono essere gli unici a poterla utilizzare. Fine dei discorsi. Che senso ha, allora, continuare a parlare di questo mitico marchingegno se colui che lo ha costruito afferma che viene gestito da anni da qualcuno che non ha la benché minima intenzione di condividerlo con il resto dell’umanità? Non solo: che persino lui, lo stesso Pelizza, non può fare nulla per impedire questo abuso.

Cerchiamo di capire la situazione. Quello che Pelizza sta dicendo è che non ha più la disponibilità ad usare, ed eventualmente sottoporre ad esame scientifico, la sua macchina. Questo congegno, però, è stato visto solo da ben pochi privilegiati. Io stesso ne ho esaminato una copia, ma non l’originale. Sappiamo che in passato, almeno fino al 1992, esisteva. E dopo? Che cosa è successo di così grave per arrivare alla sua completa sparizione? E perché prima Pelizza ne disponeva e adesso non più? Non lo sappiamo. Così come ignoriamo qualunque altro dettaglio recente di questa controversa e inverosimile storia. In pratica, conosciamo soltanto l’antefatto storico di questa macchina. Sappiamo di quello che è accaduto nel 1976, quando tre governi (italiano, americano e belga) sono stati coinvolti a più riprese nelle trattative per l’utilizzo della macchina. Abbiamo visto il video del 1992 dove lo stesso Pelizza spiegava ad un suo amico docente in Svizzera come aveva fatto a trasmutare della gommapiuma in oro. Ma anche in questo caso senza alcun riferimento documentale che comprovasse l’esperimento. E adesso scopriamo che subito dopo la macchina sarebbe finita sotto il controllo di “gruppi di potere” che la gestivano a proprio piacimento, mentre lo stesso Pelizza si dilettava a fare esperimenti in proprio, che adesso gli vengono vietati. Di fatto, e questa è la notizia più sconfortante, non esiste assolutamente nulla che dimostri sul piano reale e scientifico che la macchina al presente esista. Nulla. Ci sono solo le domande, ma manca qualunque tipo di risposta. E così resteranno le cose se Pelizza non si renderà disponibile a spiegare, nei fatti, che cosa sta davvero avvenendo. Altrimenti avranno ragione coloro che, da decenni, cercano di liquidare questa storia come una bella e intricata favola. E non importa che non lo sia. L’importante è che, ufficialmente, così appaia. Con buona pace di chi, pur tra mille difficoltà, si ostina a cercare la verità, quale che sia. Del resto, quando la verità ha un prezzo troppo alto, tanto da mettere in pericolo la sicurezza personale e quella dei propri cari, in quanti sarebbero disposti a pagarlo?

RDS


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