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IL CASO ZANFRETTA

La vera storia di un incredibile
fatto di cronaca

Sesta Edizione riveduta e aggiornata
(2014)

di Rino Di Stefano

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Copertina de "il caso Zanfretta" (6ª Edizione, 2014)

Pier Fortunato ZanfrettaSe qualcuno ci chiedesse se riteniamo possibile che un uomo possa essere catturato da misteriosi extraterrestri alti tre metri e trasportato all'interno di un enorme disco volante, la risposta non potrebbe essere che no. Anzi, quasi quasi dubiteremmo pure della sanità mentale di chi ci ha rivolto la domanda. Secondo quanto ci hanno insegnato sui banchi di scuola, infatti, un mondo abitato da creature intelligenti deve ancora essere scoperto. Figuriamoci poi se si può credere a fantastici alieni che si divertirebbero a volare sulle nostre teste e che di tanto in tanto, per motivi che sarebbe difficile comprendere, «prelevano» un povero diavolo per interrogarlo, usarlo come cavia per qualche esperimento scientifico oppure, come nel caso di Zanfretta, affidargli la custodia di una fantomatica sfera contenente una piramide luminosa il cui scopo sarebbe quello di renderci edotti sulla loro presunta civiltà. Ripeto: si può credere a tutto questo? La risposta, in qualunque modo la si voglia mettere, non può essere che no. La realtà, però, non è così in bianco e nero come spesso la immaginiamo. Anche se la nostra ragione si rifiuta di prendere in considerazione fatti che non rientrano nei canoni scientifici che conosciamo, non si possono ignorare episodi che accadono concretamente nel nostro mondo solo perché non rientrano nei parametri della scienza ufficiale. Non possiamo chiudere gli occhi davanti ad un fenomeno che coinvolge decine o centinaia di testimoniZanfretta sorpreso dagli alieni liquidandolo semplicemente con un «Non può essere» e dando del pazzo a coloro che ne sono rimasti coinvolti loro malgrado. Perché questo è proprio quello che è successo con il caso Zanfretta. In questa breve presentazione del libro non intendo riassumere gli avvenimenti che sono stati oggetto di due anni di indagini in poche e succinte parole. Chi fosse interessato alla vicenda dovrebbe leggersi il volume ed eventualmente allargare la ricerca ad altre fonti. Voglio però tratteggiare i contorni di questa storia e, possibilmente, suscitare alcune riflessioni. La prima volta che la guardia giurata Piero Fortunato Zanfretta dell'Istituto di vigilanza privata «Valbisagno» ha fatto parlare di se è stato nella notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre 1978 quando fu trovato in stato di choc e in preda ad un indicibile terrore nei pressi della villa «Casa nostra» di Marzano di Torriglia, un piccolo centro sulle alture di Genova. Quando si riprese, Zanfretta raccontò tremando di aver visto «un essere enorme, alto circa tre metri, con la pelle ondulata, come se fosse grasso o tuta molle, comunque grigia» che subito dopo volo via «in una gigantesca luce a forma di triangolo, sormontata da lucette di diverso colore» . Quando la notizia uscì sul «Secolo XIX» , il quotidiano regionale più diffuso della Liguria, l'uomo divenne subito oggetto di un'interminabile serie di scherzi e battute. Eravamo negli anni Settanta e a Genova, una città che per tradizione rifiuta il nuovo. Figuriamoci poi se appare nella veste di un UFO con tanto di rapimento e alieni giganteschi. Allora ero un giovane cronista fresco di studi americani e quindi con una mentalità decisamente più aperta di quella di molti miei concittadini. Ragionando, mi chiedevo perché un metronotte stimato nel suo ambiente come uomo serio e coraggioso, sposato e padre di due figli, si andasse a complicare la vita, rischiando seriamente il licenziamento, raccontando quella strana favola ufologica. Decisi allora di indagare per saperne di più e fu proprio Gli alieni esaminano Zanfrettaquella la ragione che per due anni mi fece seguire le avventure di Piero Zanfretta, ormai diventato noto in tutta Italia dopo la sua comparsa alla trasmissione televisiva Rai «Portobello» di Enzo Tortora. Del resto il caso Zanfretta non ci sarebbe stato - e oggi non ne sapremmo nulla - se io non avessi chiesto, e ottenuto, che la guardia giurata fosse sottoposta a ipnosi regressiva. Per farla breve, l'uomo ebbe altri tre «incontri ravvicinati» con i presunti alieni e durante l'ipnosi continuò a fornire dettagli a dir poco esplosivi. Il punto era che spesso e volentieri le sue testimonianze collimavano con quelle di altre persone che si sono trovate a vivere l'esperienza dell'avvistamento ufologico. Nel primo caso, ad esempio, i carabinieri di Torriglia, comandati dal maresciallo Antonio Nucchi, trovarono 52 testimoni oculari e una grossa traccia a forma di ferro di cavallo nel punto in cui Zanfretta venne trovato. La circostanza si ripetè in altri incontri e sempre più allarmante sembrava la coincidenza che i misteriosi episodi fossero confermati da testimoni o da fatti oggettivi. Nel 1980, così come erano comparsi, gli avvistamenti ufologici sparirono dalla provincia di Genova. E anche per Zanfretta, ormai completamente succube degli «extraterrestri» , venne il momento di salutare i suoi «amici» . Almeno ufficialmente, i suoi incontri terminarono. Ed egli in privato continuò a sostenere di essere il guardiano di una sfera che però, a quanto ne so, nessuno è mai riuscito a vedere. Persino nelle sedute ipnotiche dimostrava di essere chiaramente controllato da una forza estranea che lo faceva regolarmente sfuggire al controllo del dottor Mauro Moretti, il medico ipnotista che lo seguiva. Da quel momento persi di vista Zanfretta e fu solo quattro anni dopo, nel 1984, ormai a mente fredda, che mi decisi a raccontare la mia esperienza in un libro pubblicando «Luci nella Notte, UFO: Il Caso Zanfretta» con la Alkaest Editrice di Genova. Recentemente, invece, il libro è stato riproposto dalla De Ferrari Editore con il titolo «Il Caso Zanfretta» . Il volume suscitò anche un buon interesse dopo che la Rai ne ricavò uno sceneggiato televisivo in due puntate che andò in onda il 12 e 18 dicembre 1984. Devo dire che in quel periodo Zanfretta era davvero molto conosciuto. Un mio articolo apparso sul settimanale «Gente» venne tradotto e venduto in tutto il mondo. Mi capitò di trovare pezzi sul caso Zanfretta in giornali americani, brasiliani e giapponesi. Ancora adesso, se si cerca nellaLa pistola di Zanfretta con i bossoli esplosi bibliografia internazionale, il nome di Zanfretta salta fuori assieme al mio libro. Un ulteriore sviluppo internazionale del caso avvenne nel '92 quando venni invitato a Tucson, in Arizona, per presentare il volume al primo Congresso mondiale di ufologia. In quell'occasione venne fuori una realtà americana della quale, fino ad oggi, non ho mai parlato. Intendo dire che all'Hotel Hilton di Tucson venni contattato da due persone, un uomo e una donna, che mi dissero di ritenere attendibile la storia di Zanfretta anche perché loro erano a conoscenza di altre due sfere esistenti sulla Terra, anch'esse donate da alieni a presunti rapiti. Insomma, volevano a tutti i costi la sfera di Zanfretta e per ottenerla erano disposti a ricompensarci principescamente. Per dimostrare che non scherzavano, i due, che si dicevano rappresentanti di una non meglio specificata organizzazione, vennero a trovarmi in Liguria dopo il mio ritorno e stettero due settimane parlandomi di tutti i loro progetti da fare insieme. Io avrei preferito cedere i diritti del libro e farla finita lì , ma loro desideravano invece coinvolgermi in una joint-venture comune. In altre parole una società che doveva gestire il business che sarebbe scaturito dall'uscita di un film, prodotto da Hollywood, sul caso Zanfretta. A questo proposito mi fecero inviare da un legale di Chicago (anche se loro erano dell'Arizona, quindi l'organizzazione di cui facevano parte non era locale ma nazionale) un contratto che io dovevo firmare. Contratto che però io non volli sottoscrivere in quanto mi qualificava come maggior azionista della società (50%) la cui gestione era Il prof. Rolando Marchesan durante il trattamento ipnotico col Pentotal su Zanfrettaaffidata interamente agli altri due (25% l'uno). Era come dire che io sarei stato responsabile di tutto quello che loro avrebbero fatto o deciso. Su questo scoglio l'accordo saltò e non se ne fece più nulla. Dopo un po' dei due non sentii più parlare. Questa storia, però, provocò una cocente delusione in Zanfretta che probabilmente si vedeva già in America. Comunque sia, poco tempo dopo l'uomo ebbe guai con la giustizia (anche se ha sempre sostenuto di essere stato vittima di un complotto), abbandonò la divisa da guardia giurata e si mise a fare altri lavori. Un po' di soddisfazione cinematografica gli sta arrivando proprio in questo periodo visto che la Liguria Film Company ha appena annunciato di voler girare un film di fantascienza a sfondo ironico («Invaxön», ma si legge «Invasciun» , alla genovese) che prende spunto proprio dalle sue avventure. Non sarà un successo hollywoodiano, ma è comunque qualcosa. Del resto, film a parte, a quanto mi dicono continua a dire di essere il guardiano di quella sfera. E nessuno è mai riuscito a risolvere il mistero che si porta dentro.

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(Le foto sul caso Zanfretta sono state scattate dal fotoreporter Luciano Zeggio)

Sito Web del Centro di Ipnosi Medica e Medicina Psicosomatica di Genova

Intervista su ItalianResearch.it

Intervista su NonSiamoSoli.com

Da Natale 2014, la prima edizione internazionale inglese del libro, "The Zanfretta Case", è disponibile su Amazon e altri negozi online.

Dettagli del libro (Edizione cartacea):

Copertina flessibile: 340 pagine
Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
Data di pubblicazione: 27 Marzo 2014
Lingua: Italiano
Edizione:
ISBN-10: 1508650012
ISBN-13:
9781508650010
Prezzo di listino: €19,90

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Dettagli del libro (Edizione digitale):

Formato: Kindle
Dimensione file:
4696 KB
Editore:
Rino Di Stefano
Data di pubblicazione:
27 Marzo 2014
Lingua: Italiano
Edizione:
ASIN: B00JAQG34W
ISBN-10: 8890965029
ISBN-13: 9788890965029
Prezzo di listino: €9,99

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Coordinate GPS dei posti principali del caso Zanfretta

Primo incontro (Villa ‘Casa Nostra’ a Marzano di Torriglia):
Gradi, minuti e secondi: 44°30'33.8"N 9°08'19.2"E
Gradi decimali: 44.509389, 9.138667

Secondo incontro (sulla strada verso la località Rossi):
Gradi, minuti e secondi: 44°28'50.7"N 9°07'59.1"E
Gradi decimali: 44.48075, 9.133083

Terzo incontro (Monte Fasce):
Gradi, minuti e secondi: 44°24'23.2"N 9°01'12.8"E
Gradi decimali: 44.406444, 9.020222

Quarto incontro (Sparatoria contro gli UFO):
Gradi, minuti e secondi: 44°30'48.6"N 9°07'36.3"E
Gradi decimali: 44.5135, 9.12675

Quinto incontro (Percorso verso la presunta sfera aliena – località Rossi):
Gradi, minuti e secondi: 44°28'45.5"N 9°08'13.2"E
Gradi decimali: 44.479306, 9.137

Sesto incontro (sulla Strada Provinciale 82 di S.Alberto di Bargagli):
Gradi, minuti e secondi: 44°26'55.1"N 9°05'32.8"E
Gradi decimali: 44.448639, 9.092444

Avvistamento UFO a Quota Mille:
Gradi, minuti e secondi: 44°31'56.1"N 9°09'55.5"E
Gradi decimali: 44.53225, 9.165417

 

Edizioni precedenti:

Edizioni internazionali:

PDF IconDOSSIER DELLA PRETURA UNIFICATA DI GENOVA SUL CASO ZANFRETTA [PDF – 202 KB]

PDF IconPRIMO RAPPORTO DEL COMANDO CARABINIERI SUL CASO ZANFRETTA [PDF – 3,61 MB]

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Rassegna Stampa

Data: Giovedì 21 Ottobre 2004, 11:40

ZANFRETTA, IL METRONOTTE CHE VIDE GLI UFO

(ANSA) - 21 OTT - La storia degli UFO in Liguria e a Genova richiama subito il nome di Pier Fortunato Zanfretta, il metronotte che nella notte tra il 6 e il 7 dicembre del 1978 disse di aver avuto un incontro ravvicinato con gli alieni.
Zanfretta, guardia giurata dell'Istituto di vigilanza privata 'Valbisagno' fu trovato in stato di choc nei pressi della villa 'Casa Nostra' di Marzano di Torriglia un piccolo centro sulle alture di Genova.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire erano circa le 23.30 quando Zanfretta imboccò la deviazione che dalla statale 45 conduce a Marzano. Il metronotte percorse la stradina che porta al centro del paese e da qui, continuando, si diresse verso la villa 'Casa Nostra'.
''La prima chiamata - ricorda l' operatore dell' istituo di vigilanza che quella notte era di turno alla centrale - l'ho ricevuta soltanto verso mezzanotte e un quarto. Zanfretta urlava e diceva continuamente 'quanto è brutto'. Io allora gli ho chiesto se lo stessero aggredendo e lui: 'No, non sono uomini, non sono uomini…'. A questo punto la comunicazione si è interrotta''. Zanfretta raccontò anche di una grande luce triangolare che si alzò da dietro la casa. Il metronotte la descriverà come un disco luminosissimo più grande, in lunghezza, della stessa villa. Quando si riprese, Zanfretta raccontò di aver visto 'un essere enorme, alto circa tre metri, con la pelle ondulata, come se fosse grasso o vestito di una tuta molle e grigia' che subito dopo si allontanò via volando 'in una gigantesca luce a forma di triangolo, sormontata da lucette di diverso colore'.
Il caso fece scalpore e assunse ancora maggior notorietà dopo che Enzo Tortora invitò Zanfretta alla famosa trasmissione 'Portobello'. La vicenda ebbe anche retroscena seri: i carabinieri di Torriglia, comandati dal maresciallo Antonio Nucchi, trovarono 52 testimoni oculari e una grossa traccia a forma di ferro di cavallo nel punto in cui Zanfretta venne rinvenuto.
Tuttora quello di Zanfretta rimane uno dei più curiosi e affascinanti casi di 'x-files' italiani.
21/10/2004 11:40

© ANSA


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