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Ecco i piani di costruzione
della macchina di Pelizza

(RinoDiStefano.com, Pubblicato Sabato 12 Marzo 2016)

Fase preparatoria dell'esperimento di PelizzaIl materiale distrutto dal raggio della macchina

In un certo senso potrebbe essere definito il testamento spirituale di Rolando Pelizza. Oppure, se volete, l’ultimo tentativo di Pelizza, personaggio controverso e circondato da un alone di mistero, per condividere con il resto del mondo (e soprattutto la comunità scientifica) il segreto della macchina che, a suo dire, sarebbe in grado di annichilire la materia, generando grandi quantità di energia pulita. Alla soglia degli ottant’anni, dopo una vita a dir poco avventurosa all’ombra di una scoperta che ancora oggi sembra del tutto incredibile, l’uomo comincia a pensare a ciò che sarà quando il Padreterno lo chiamerà al suo cospetto.
Comunque sia, quelli che state per leggere sono i piani di costruzione della famosa macchina. Me li ha dati Pelizza in persona, pregandomi di pubblicarli nel mio sito. Ovviamente, non ho la competenza per poter giudicare questo materiale. Non sono né un tecnico, né uno scienziato, ma soltanto un giornalista che cerca di rendere il più comprensibile possibile uno dei casi più strani ed enigmatici del secolo scorso. E’ dunque con spirito di servizio, per arricchire la conoscenza di chi mi legge, che ho acconsentito a questa pubblicazione.

Ammesso e non concesso che qualcuno raccolga davvero il testimone di Pelizza, ci sarà poi il problema di usare la formulazione giusta per far funzionare la macchina. A questo riguardo, Pelizza specifica che alla sua morte un notaio riceverà il mandato per consegnare la documentazione solo a colui, o coloro, che si impegneranno a soddisfare un preciso protocollo di richieste etico comportamentali da lui volute. A buon senso, non mi pare che le pubbliche autorità dovrebbero consentire che un privato entri in possesso di un tale macchinario, sempre che lo stesso abbia le caratteristiche di cui si parla. Ma il disinteresse mostrato fino ad oggi dal governo italiano è molto eloquente per spiegare questa eventualità. E poi questa è la volontà di Pelizza. Chi vuol farsi un’idea più precisa, deve solo continuare questa lettura.

RDS

AGGIORNAMENTO DEL 7 APRILE 2016

Alcuni lettori mi hanno fatto osservare che il mio commento di cui sopra metterebbe Rolando Pelizza in cattiva luce, in quanto non dà per scontate le potenzialità della sua macchina. Non è affatto così! Ho sempre avuto un grande rispetto per Pelizza e per il suo lavoro, riportando con assoluta serietà professionale fatti e testimonianze relativi alle incredibili vicende delle quali è stato protagonista nel corso della sua vita. Nonostante tutto il mio lavoro di ricerca, posso tuttavia affermare di non aver mai assistito personalmente ad un solo esperimento operativo della famosa macchina e di non aver mai avuto, finora, una prova scientificamente incontrovertibile di quanto la stessa sia capace di fare. Se dunque dovessi esprimere un parere strettamente giornalistico, sarei per forza di cose costretto a manifestare un ragionevole dubbio. E questo a prescindere dalla notevole massa di materiale pro Pelizza che ho raccolto negli anni. Resta allora una sola soluzione per risolvere questa perplessità: un giorno, non so dove e non so quando, alla presenza di esperti qualificati, Pelizza dovrebbe dare una pubblica dimostrazione circa l’operatività della sua macchina. Quel giorno mi auguro di esserci anch’io e sarò il primo a prenderne atto e a scriverne. Da quel momento, il personaggio Pelizza non sarà più “controverso”, ma si parlerà di uno scienziato portatore di una nuova fisica. Fintanto che questo non accadrà, la realtà purtroppo resterà quella che conosciamo oggi.
Intanto, per coloro che chiedono quando sarà pubblicata la parte finale dei piani di costruzione della macchina, annuncio che Pelizza mi ha assicurato di rendere disponibile il materiale al più tardi entro la prossima settimana. Non appena lo riceverò, lo pubblicherò.

AGGIORNAMENTO DEL 20 APRILE 2016

Ricevo e pubblico in data odierna il materiale che aggiorna i piani di costruzione della macchina. Resta una parte terminale che provvederò a pubblicare, non appena la riceverò.

AGGIORNAMENTO DELL'11 LUGLIO 2016

In data odierna aggiungo l'intera parte terminale riguardante la gestione delle rotazioni dei motori e dell'impulso alla bobina. Unitamente ai disegni, si trova un software che completa la divulgazione della documentazione.

AGGIORNAMENTO DEL 17 FEBBRAIO 2017

LA TECNOLOGIA DI PELIZZA
A UNA SOCIETÀ INTERNAZIONALE

Ricevo e pubblico volentieri:

PDF IconVERSIONE PDF DELLA COMUNICAZIONE DI ROLANDO PELIZZA
[678 KB]

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La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho letto questa lettera, è che siamo di fronte ad un salto di qualità in questa straordinaria e incredibile storia. Tutti coloro che non hanno creduto all’esistenza della famosa macchina, adesso hanno qualcosa su cui riflettere. Come c’era da aspettarsi, questa fantomatica tecnologia sarebbe finita in mani internazionali. Visti decisamente vani gli sforzi per donare il macchinario ai governi che si sono succeduti in Italia, alla fine qualcuno più avveduto pare che abbia colto l’occasione al volo. Da questo momento, dunque, Rolando Pelizza esce di scena, nel senso che dovrà rispettare le norme contrattuali che ha già siglato. Riservatezza compresa. L’unico interrogativo (e non è da poco) resta il nome di questa società. Secondo quanto dice lo stesso Pelizza, il contratto verrà formalizzato nei prossimi mesi e allora verrà emesso un comunicato ufficiale che spiegherà ogni cosa. Per il momento non resta che aspettare, in attesa di quel giorno. La nota che mi pare positiva, dando sempre per scontato che qualcuno in qualche parte del mondo si prenda la responsabilità di affermare di aver acquisito la tecnologia in questione, è che dovrebbe nascere la Fondazione con i suoi obiettivi benefici. E’ un vecchio pallino di Pelizza: ha sempre detto che avrebbe ceduto il frutto del suo ingegno a due precise condizioni: la prima è che doveva essere utilizzato solo per fini civili e non militari; la seconda è che il 70% degli eventuali profitti doveva essere destinato alla Fondazione. Sembra che ci sia riuscito. La misteriosa società, che al momento è priva di un’identità, si sarebbe fatta carico anche di questo rilevante onere. Che dire? Chi vivrà vedrà. E speriamo che, se sarà una rosa, abbia almeno un numero di spine piuttosto contenuto.

RDS

 

AGGIORNAMENTO DEL 5 MARZO 2018

Numerosi lettori continuano a scrivermi per domandarmi che fine ha fatto la trattativa tra Rolando Pelizza e una non meglio definita società internazionale, annunciata il 15 febbraio 2017. Ormai è passato oltre un anno e non è accaduto nulla di quanto lo stesso Pelizza aveva anticipato nella lettera che mi aveva mandato e che io ho pubblicato il 17 febbraio 2017. Non c’è stato nessun comunicato stampa e nessuna notizia che convalidasse quel presunto accordo. Ho rivolto la domanda allo stesso Pelizza e la risposta è stata che la trattativa si era interrotta e poi, per insanabili divergenze operative tra le parti, si era conclusa con un nulla di fatto. Devo dire che non è stato facile per me ottenere una risposta chiara e precisa su quanto avevo domandato. Pelizza, soprattutto negli ultimi tempi, è diventato molto più “abbottonato” e non gradisce mettere in piazza quello che sta facendo e con chi. Dal momento, però, che sono stato coinvolto mio malgrado in questo discorso della ricerca di un accordo tra Pelizza e soggetti terzi, mi ritrovo con la responsabilità di far conoscere a tutti voi che mi leggete quanto sta realmente avvenendo. Vi ripeto che il protagonista di questa storia è alquanto restio a rilasciare qualsiasi dichiarazione. Né io posso pretendere che mi faccia delle confidenze, visto che non vuole. Non ho quindi notizie precise, intendendo con questo termine fatti correlati con nomi, cognomi, luoghi e date. Tutto quello che mi è giunto è piuttosto a livello di indiscrezioni, sempre velate da uno spesso manto di riserbo e, perché no, di diffidenza. Pelizza, insisto, non desidera che le sue cose vengano rese pubbliche. Tutto ciò che so, quindi, è che in questi ultimi tempi Rolando Pelizza avrebbe stabilito una specie di collaborazione (ma non saprei di che tipo) con una non meglio precisata fondazione benefica internazionale. E non si sa chi sia e dove si trovi. Inoltre, visto che non disporrebbe più della sua tecnologia, avrebbe ripreso i contatti con persone con cui avrebbe lavorato in passato (e neanche di questi si sa assolutamente nulla) dai quali vanterebbe un ingente credito. Il suo tentativo sarebbe quello di recuperare questo denaro, per poter vivere una vecchiaia sana e tranquilla. Se ce la farà, e soprattutto se questo presunto progetto corrisponda a verità, non è dato sapere. Insomma, come sempre, in determinate circostanze Pelizza si circonda di mistero e non dice una parola. Secondo un suo amico d’Oltralpe, quando fa così è perché non vuol fare sapere ai propri cari e ai suoi amici, fatti che potrebbero essere potenzialmente pericolosi. Per cui, nel rispetto della sua privacy, al momento non resta che attendere eventuali sviluppi della situazione. Sempre che ce ne siano, ovviamente. Vedremo…

RDS


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