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Dal 1992 sono già passati oltre 17 milioni di visitatori

Genova, l’acquario delle meraviglie

È la più grande esposizione di biodiversità ed ecosistemi in Europa.
Il progetto di Renzo Piano e l'intero percorso espositivo
coinvolgono il visitatore come se fosse realmente sott’acqua.
Dalla mantella dorata ai delfini.
Foche e pinguini, coccodrilli e rane pomodoro, squali tigre
e l’intero ciclo naturale delle meduse.

di Rino Di Stefano

(La Rivista del Banco Popolare, n°2, Pubblicato Lunedì 1 Dicembre 2008)

L'Acquario di Genova

Mentre ci viene incontro, ha un ghigno terrificante. Gli occhietti piccoli, davvero minuscoli rispetto alla grossa massa corporea, ci guardano malignamente, con la tipica espressione del predatore che già pregusta il sapore della sua vittima. I denti ad uncino, in duplice fila, sporgono dalla bocca e danno l'impressione che da un momento all'altro le possenti mascelle si possano aprire per farci a pezzi. Fortunatamente non può, anche perché lo stiamo guardando attraverso lo spesso cristallo di protezione della vasca, ma la sensazione che ci dà l'imponente squalo toro è proprio quella. Eppure, come spiega Roberta Parodi, coordinatrice dei programmi didattici della Costa Edutainment, la società per azioni che gestisce l'Acquario di Genova, lo squalo toro non è poi così pericoloso come sembra. Infatti, nonostante l'apparenza, la sua dieta preferita è a base di calamari, polpi e aragoste che inghiotte interi, senza masticarli. Degli umani, pare di capire, ne fa volentieri a meno. È, insomma, uno squalo di palato piuttosto raffinato che non condivide i pasti ben più cruenti del suo parente stretto, il voracissimo squalo tigre.La vasca degli squali
Da quando è stato aperto nel 1992, in occasione delle celebrazioni colombiane per i 500 anni dalla scoperta dell'America, dall'Acquario di Genova sono già passati oltre 17 milioni di visitatori. La media, spiega la dottoressa Parodi, è di 1.300.000 persone l'anno. Il 45 per cento proviene dal Nord Ovest dell'Italia. La Liguria, che ospita la struttura nel quartiere espositivo del Porto Antico, cioè quell'area dello scalo di Genova da cui partivano e arrivavano le navi fin dai tempi di Cristoforo Colombo, incide solo per l'11 per cento. Il Nord Est pesa per il 17 per cento, il Centro per il 18 per cento e il Sud e le isole per il 16 per cento. Gli stranieri, almeno fino ad ora, sono il 4 per cento, in particolare tedeschi, inglesi, francesi, svizzeri e americani.
Del resto l'Acquario di Genova presenta la più grande esposizione di biodiversità ed ecosistemi in Europa. Basti pensare ai 12.000 animali di 600 specie diverse ospitati nelle sue 70 vasche, ai 330 metri di lunghezza, cui si aggiungono gli altri 100 metri della Grande Nave Blu in cui si possono ammirare altri 2500 metri quadrati di esposizione con ambienti e animali tipici del Madagascar, paese scelto come simbolo per la ricchezza delle specie che in esso vivono.
A firmare il progetto dell'Acquario, così come quello dell'intera area espositiva genovese, è stato quel genio dell'archittetura che risponde al nome di Renzo Piano. Gli interni della struttura, invece, si devono all'architetto statunitense Peter Chermayeff che ha ideato un percorso espositivo che coinvolge il visitatore come se fosse realmente sott'acqua.
Tuttavia, non si può avere un'idea di che cosa sia l'Acquario di Genova se non ci si addentra nel suo variegato mondo animale dai molteplici ecosistemi. Riprendiamo dunque la nostra visita con Roberta Parodi che ci illustra passo passo ciò che ogni visitatore si può aspettare in questo magico viaggio nel quale incontreremo dalla Mantella dorata, l'invertebrato che con i suoi due centimetri è l'animale più piccolo dell'Acquario, fino al Tursiope di due metri e mezzo, cioè il grosso delfino che incanta grandi e piccini con le sue evoluzioni natatorie.
La prima tappa è la vasca che riproduce un molo del porto di Genova come era nel XV secolo, all'epoca di Colombo. Saraghi, occhiate, cefali, salpe e orate, i tipici pesci liguri, fanno bella mostra di sé nuotando tra le vecchie pietre. Subito dopo ci troviamo in una sala al centro della quale troviamo una grossa vasca circolare, praticamente un enorme tubo di plexiglas trasparente, dove si possono ammirare gli effetti del mare, studiandone le caratteristiche. Lungo le pareti, altre vasche con delle variopinte meduse.
Un delfino all'Acquario di Genova Pochi passi oltre, ed ecco che siamo di fronte a quelli che probabilmente sono gli animali più simpatici dell'Acquario. “Questa – spiega la nostra guida – è la vasca delle foche. In origine pensavamo di dedicarla alla foca monaca, cioè l'unica che vive nel Mediterraneo. Poi l'abbiamo estesa anche ad altre specie. Tra l'altro tutti gli animali che si vedono, sono stati trovati sulle spiagge del Nord”. Tutti, ovviamente, tranne quelli che sono nati qui dentro. Infatti la dottoressa Parodi ci racconta che nel 2007 sono nati due cuccioli, Asso e Freccia, rispettivamente dalle mamme Christianne e Tethy. Una di loro, nuotando beatamente tra le rocce della vasca, si volta e ci guarda con l'aria di chi si domanda che vorranno mai quegli esseri umani che stanno lì a fissarla…
Il viaggio prosegue nelle profondità del mare. Infatti, stiamo ammirando la vasca dei pesci che vivono negli abissi. Alcuni, come il pesce trombetta, sono quasi buffi con il loro musino allungato, pronto ad afferrare ogni traccia di plancton che gli capiti a tiro.
E finalmente arriviamo nelle vasche oceaniche. Lo squalo che ci prende di mira, appunto lo squalo toro, è una femmina e viene dallo State Aquarium del New Jersey, negli Stati Uniti. Ma ci sono anche squali grigi, zebra, pesce sega e squadro. Quest'ultimo è uno squalo molto appiattito, di color marrone, che non arriva ai due metri di lunghezza. Attorno agli squali nuotano diversi altri pesci, ma non sono attaccati in quanto gli squali ricevono cibo tre volte la settimana. “Essendo sazi – spiega Roberta Parodi – non consumano energia cacciando. Anche se a volte può succedere che qualche morso ci scappi…”.
Il viaggio prosegue con una tappa nel Mediterraneo dove si vede la poseidonia, che non è un'alga ma una vera e propria pianta che vive solo nelle nostre acque. Curiosamente, l'unico pesce che la morde è la salpa, ma solo per nutrirsi delle alghe che vi si depositano sopra. La pianta, infatti, è assolutamente indigesta per i pesci. La poseidonia è molto importante perché in qualche modo protegge le spiagge, rendendo il fondo del mare più consistente.
I delfini non hanno bisogno di presentazione. Con l'aria sbarazzina di sempre, ci sfrecciano davanti esibendosi in mille acrobazie acquatiche. Si chiamano Linda e Mateo e sono madre e figlio. Fino a poco tempo fa nella vasca c'era una terza delfina, Beta, che purtroppo è morta lo scorso ottobre per un problema cardiocircolatorio.
Il salto verso gli ambienti esotici è pochi passi più in là, nella vasca che rappresenta l'ecosistema dei Caraibi. “Qui non ci sono molti animali – spiega la dottoressa Parodi – ma sono tutti piuttosto grossi, a partire dall'enorme tartaruga verde. Questo è il regalo, diciamo così, di un signore che si era portato a casa due uova di tartaruga, come souvenir, dalle Maldive. Uno è andato a male, l'altro si è schiuso ed è uscita Ari, che ora è lunga 120 centimetri e pesa oltre 130 chili. Ari era stata abbandonata al Delfinario di Riccione, poi era diventata troppo grossa e allora l'abbiamo presa noi”.
Attorno ad Ari ci sono altri squali, la cernia gigante dei Caraibi, i terribili barracuda e altri pesci insoliti come il balestra regina e l'angelo grigio.Due pinguini all'Acquario di Genova
Ad attirare l'attenzione, come sempre quando si parla di pesci assassini, è la nuova vasca dedicata ai piranha dell'Amazzonia, subito di fronte alla scogliera corallina caraibica. Ce ne sono circa trecento e provengono dall'Acquario di Basilea. A vederli sono proprio brutti e si capisce, da quell'espressione torva che li contraddistingue, del perché siano tanto temuti. Tra l'altro possono raggiungere fino a tre chilogrammi di peso e si può immaginare che cosa succede quando in branco si avventano contro qualunque animale abbia la sfortuna di cadere nelle acque del loro territorio…
Improvvisamente dal caldo tropicale passiamo alle nevi eterne del Polo Sud. “Noi – dice la nostra guida – abbiamo partecipato a ricerche scientifiche nell'Antartide ed è per questo che adesso possiamo mostrare delle cose che in Europa non si possono vedere in nessun altro acquario”. E indica un grosso pesce, goffo e immobile, che ricorda vagamente un ghiozzo in misura molto maggiore, che se ne sta fermo sotto quello che dovrebbe essere un iceberg. “È un pesce del ghiaccio – commenta la dottoressa Parodi – l'unico vertebrato che ha il sangue privo di emoglobina”.
Parlando di freddo, ecco che spuntano i pinguini. La vasca è stata allestita nel 2006 e di recente, esattamente il primo luglio del 2008, qui è nato un piccolo della specie Sphenicus Magellanicus . Il pulcino non si allontana mai dai genitori, la cui altezza è di circa 70 centimetri. Ce ne sono diversi, anche della razza Papua con il becco giallo, ma se ne stanno abbastanza appartati: forse, tutto quel via vai di gente che li guarda non è poi così gradito.
Il viaggio approda dunque alla Grande Nave Blu, dove il panorama cambia completamente. A differenza delle vasche classiche di prima, qui si passa alla visione diretta degli ecosistemi e, in questo caso, dell'ambiente presente nel Madagascar. Come spiega con molta chiarezza la nostra guida, il Madagascar è un'isola che in epoca remota si è staccata dall'Africa mantenendo al proprio interno specie animali e vegetali che vivono soltanto lì. Un vero esempio di biodiversità.
La visita in Madagascar comincia con i coralli, autentici, che vengono coltivati in una vasca. Seguono i meravigliosi pesci tropicali, i cui colori affascinano i bambini, i grossi pesci d'acqua dolce africani, le tartarughe e quindi la foresta con tutte le sue rigogliosissime piante. Ogni tanto da un ramo fa capolino un iguana. Difficile distinguere i camaleonti, che si confondono con la vegetazione.
In una vasca si vedono i coccodrilli del Nilo che, in natura, arrivano fino a 7 metri di lunghezza.
La Medusa Chrysaora melanaster Alcune rane pomodoro, immobili nella loro teca di cristallo, sembrano un intervallo nel documentario scientifico che stiamo vivendo un poco alla volta.
Con la vasca dei pesci dell'Oceano Indiano, torniamo ad ammirare esemplari di grandi dimensioni. Alla nostra vista appaiono giganteschi pesci pipistrello, i pesci napoleone, i variopinti pesci scorpione, i pesci palla, i pesci unicorno, lo squalo pinnanera e il pesce angelo imperatore. Basterebbe solo questa visione per giustificare l'interesse della visita.
Ma non si può venire all'Acquario di Genova senza fare una capatina nella zona dei colibrì, un grosso locale ricostruito a jungla. I minuscoli uccelli, bellissimi e colorati, vi volano intorno, senza alcuna timidezza, e bisogna stare attenti ad aprire e chiudere le porte perché c'è il pericolo che scappino via.
Un'altra vasca da non perdere è quella dei pesci indiani d'acqua dolce. Se uno pensa alle nostre trote, scappa quasi da ridere.
E arriviamo dunque alle meduse. L'Acquario ricostruisce, con nove vasche e in un ambiente espositivo di 70 metri quadrati, il ciclo naturale delle meduse. Della specie Aurelia aurita in particolare è possibile osservare i diversi stadi del ciclo riproduttivo (polipo-efira-medusa). Bellissima la Cassiopea.
Attraente anche la vasca con i pesci cardinale, i pesci pagliaccio e così via. Ma non manca di interesse l'ambiente delle mangrovie, tipico degli Everglades della Florida. Così come la vasca del Mar Rosso, con la sua varietà di coloratissimi pesci.
Forse una delle attrazioni più rilevanti è costituita dalle vasche aperte delle razze, i pesci a scheletro cartilagineo che intrattengono i visitatori saltando fuori dall'acqua. In un'altra si vedono i trigoni, che allo stato selvaggio possono superare i due metri e mezzo di lunghezza, e che in alcune occasioni sono stati protagonisti di fatti di cronaca uccidendo con un colpo della loro coda incauti subacquei.
La visita finisce così, con il sapore di terre esotiche che lascia un ricordo indelebile nella memoria.
C'è da dire, però, che l'Acquario di Genova offre anche diversi altri servizi ai visitatori. Ad esempio, in collaborazione con il WWF, si organizzano escursioni in battello alla scoperta dei cetacei dei nostri mari. L'iniziativa fa parte di Crocier Acquario e rientra nel progetto di ricerca Delfini Metropolitani. Si tratta di un'attività che viene organizzata ogni sabato alle 13 fino all'11 ottobre, e ogni domenica alle 11 dal 19 ottobre al 29 marzo. Nel periodo estivo, che va dal 15 luglio fino al 31 agosto, anche il martedì. L'escursione dura mezza giornata e il battello segue le rotte dei mammiferi marini tra Genova e Portofino, nel cuore del cosiddetto Santuario dei cetacei. Il percorso Crocier Acquario (Acquario di Genova + escursione in battello sulle rotte dei cetacei) ha un costo di 42 Euro per gli adulti e 21 Euro per i ragazzi tra i 4 e i 12 anni. Tuttavia ilUn colibrì all'Acquario di Genova prezzo si riduce a 32 Euro per gli adulti e 15 Euro per i ragazzi contattando Incoming Liguria al numero di telefono 010.2345666.
Per quanto riguarda invece i normali orari dell'Acquario, che resta aperto 365 giorni l'anno, da novembre a febbraio sono: da lunedì a venerdì dalle 9,30 alle 19,30, con ultimo ingresso alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 9,30 alle 20,30, con ultimo ingresso alle 19.
Marzo, aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 19,30, con ultimo ingresso alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 8,45 alle 20,30, con ultimo ingresso alle 19.
Luglio e agosto: tutti i giorni dalle 8,30 alle 22, con ultimo ingresso alle 20,30.
I prezzi sono 16 Euro per gli adulti, 10 Euro per i bambini da 4 a 12 anni, gratis per i bambini fino a tre anni.
Da non dimenticare che l'Acquario è compreso nei percorsi di Costa Edutainment che coinvolgono anche, sempre nell'area del Porto Antico, la Biosfera, la Città dei bambini e dei ragazzi, Galata Museo del Mare, l'ascensore panoramico del Bigo. Esempi di questi percorsi sono il Pianeta Acquario (tre ore e mezza); l'Acquario guidato (un'ora e mezza); l'Acquario segreto (un'ora e mezza); l'EsplorAcquario (tre ore e mezza); NavigAcquario (due +due ore); MaxiAcquario (visita autogestita). I primi tre percorsi costano 20 Euro per gli adulti e 12 Euro per i ragazzi. EsplorAcquario costa 19 Euro per gli adulti e 15 Euro per i ragazzi. NavigAcquario 22 Euro per gli adulti e 12 Euro per i ragazzi. MaxiAcquario viene 30 Euro per gli adulti e 23 Euro per i ragazzi.
Tutti questi percorsi, comunque, vengono descritti come esperienze di alto valore didattico che, spiegano all'Acquario, hanno lo scopo di sensibilizzare ed educare il grande pubblico alla conservazione, alla gestione e all'uso responsabile degli ambienti acquatici.

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